Conversazione con Massimiliano Di Carlo: la riscoperta del calascione abruzzese
Dopo il suo rientro in Italia ha cominciato una ricerca sulle tradizioni musicali dell'area tra Abruzzo, Marche e Lazio interessandosi in particolare del repertorio vocale. In seguito, come ci ha detto, quasi per caso è venuto in contatto con l'ultimo costruttore di Calascione abruzzese, Flavio Camplone di Caramanico Terme, in provincia di Pescara, di cui ha documentato l'attività di costruzione.
Flavio Camplone con il Calascione |
Il Calascione o Colascione, presente nell'iconografia fin dal rinascimento è uno strumento affine ai liuti a manico lungo del mediterraneo orientale come il Saz o il Tambur.
Lo strumento che è stato rilevato è originario delle Marche meridionali ed era utilizzato fino all'inizio del '900 dalle classi popolari per accompagnare il canto o la danza. Purtroppo poco si sa sulla tecnica esecutiva o l'accordatura eccetto che veniva suonato "battente", probabilmente in modo simile alla chitarra che porta lo stesso nome e in alcune memorie viene citato l'uso di una penna di pavone per suonare più dolcemente le corde.
Con Massimiliano abbiamo discusso di vari aspetti legati al Calascione e ci siamo confrontati sul ruolo che la musica di tradizione orale, attraverso i suoi strumenti e le sue modalità espressive, può assumere all'interno della società contemporanea.
Per chi fosse interessato ad approfondire la conoscenza di questo strumento segnaliamo il libro di Silvo Pascetta, Giuseppe Michele Gala e Domenico Di Virgilio Suoni che tornano, reperibile a questo link.
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