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Visualizzazione dei post da 2021

Intervista a Beth Bahia Cohen: viaggio intorno agli archi

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  Beth Bahia Cohen  è una violinista americana che proviene da una famiglia di origine ebraico-siriane ed ebraico-ucraine. Ha studiato fin da bambina il violino classico ma la riscoperta delle proprie radici culturali l'ha portata prima ad aprirsi alle musiche del mondo, attraverso l'incontro con la tradizione violinistica indiana al Center for World Music  di Berkeley e successivamente approcciando altri strumenti ad arco ( Kemençe , Yaily Tambur , vari tipi di lire dell'Egeo e dei Balcani). La scoperta di culture musicali legate alla modalità e alla trasmissione orale della cultura musicale ha permesso a Beth di scoprire l'intima unità di culture musicali apparentemente molto diverse tra loro, ma legate da un filo rosso che connette l'India con il Mediterraneo e i Balcani, un percorso millenario, che Beth durante l'intervista ha paragonato a quello mostrato da Tony Gatlif nel film Latcho Drom, che ripercorre lo spostamento delle popolazioni gitane dall'Ind

orientalismo in musica: Bourgault-Ducoudray e la musica modale

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  Louis Albert Bourgault-Ducoudray  (d'ora in poi B.D.) fu un compositore e didatta francese di origine bretone. Nonostante fosse destinato dalla famiglia agli studi di diritto, si dedicò tuttavia alla composizione diventando nel 1878 anche docente di storia della musica al conservatorio di Parigi. Fin da giovane si interessò alla musica popolare ed in particolare, tra il 1873 e il 1878 approfondì quella che lui definiva la musica "orientale" attraverso dei viaggi di studio in Grecia e nel vicino Oriente. Come fa notare Ed Emery  autore di un paper che è stato recentemente presentato a Parigi (link al suo intervento qui ) Bourgault aveva principalmente tre obiettivi: "resuscitare le antiche scale greche per reintrodurle nella musica classica europea, riformare le pratiche millenarie della musica sacra ellenica (di cui evidentemente aveva un'opinione molto bassa) e introdurre le armonizzazioni e la polifonia nella musica popolare greca, in modo da rompere l'im

Janne Suits: il ritorno della Talharpa

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  Janne Suits  è una musicista estone che si occupa da molti anni di ridiffondere la cultura musicale legata alla talharpa (o hiiu kandle), la lira ad arco a quattro corde tipica dell'Estonia. Negli ultimi vent'anni, ci ha raccontato, molti giovani si sono riavvicinati a questo strumento di cui esistevano solo alcune trascrizioni e delle rarissime registrazioni. Janne ha "incontrato" la Talharpa all'università, scrivendo la sua tesi di laurea su questo strumento e cercando di ricostruire lo stile esecutivo delle isole estoni come Vormsi  attraverso lo studio delle trascrizioni dei brani e del poco materiale fotografico e iconografico che ci è pervenuto. Successivamente ha comiciato ad organizzare dei campi estivi per promuovere la riscoperta di questo strumento ed oggi a questi campi partecipano oltre 50 persone ogni estate (vedi qui  alcune foto dell'hiiu kandle lager del 2020) con un numero sempre crescente di nuovi appassionati. Nel corso dell'intervis

The Medieval Rabab – a Bowed String Instrument with an Arabic-Islamic Past and Present - conferenza presso la H K B di Berna

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  Nei giorni 5 e 6 Novembre 2021 si è svolta a Berna, presso la Hochschule der Künste   una interessantissima conferenza promossa dal gruppo di lavoro Rebab&Rebec dell'istituto di interpretazione di HKB.  Questo primo convegno è stato dedicato al periodo medievale, con contributi provenienti da varie aree di indagine: dall'iconografia musicale all'etnomusicologia alla teoria musicale. L'incontro ha infatti avuto una forte impronta multidisciplinare sebbene la parte preponderante dei contributi ha riguardato l'iconografia musicale. Dal convegno sono emersi alcuni interessanti spunti di riflessione che riguardano il respiro mediterraneo della cultura musicale legata al rebab e le sue molteplici declinazioni che nel corso del tempo si sono diffuse tra Asia, Africa ed Europa. Accanto alle relazioni singole si sono svolte anche delle tavole rotonde che hanno discusso sul ruolo dell'iconografia nella ricostruzione di strumenti musicali storici e dell'interazi

Eliot Bates: musica e materialità

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  Eliot Bates è un musicista e musicologo originario di Santa Barbara (California) e che attualmente, oltre a partecipare e condurre diversi progetti musicali, è professore associato del dipartimento di etnomusicologia della City University of New York . I suoi interessi di ricerca sono legati alla musica turca e alle tecnologie applicate alla musica. Il suo approccio metodologico è caratterizzato dall'interesse nei confronti dell'aspetto materiale degli strumenti e delle tecnologie musicali e della vita sociale. Questa interessantissima conversazione, che aveva come punto di partenza un suo articolo pubblicato nel 2012 sulla vita sociale degli strumenti musicali (link qui ) e recensito sul nostro blog (vedi qui , qui e qui ) ha spaziato da aspetti legati alla sua esperienza musicale di musicista ed etnomusicologo a questioni metodologiche. In particolare, è emerso come nella visione di Bates, la materialità in campo etnomusicologico sia un aspetto che viene spesso sottovalut

ELIOT BATES@SOCIETA' DELLA LIRA - 27/10/2021 H. 19:30

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  istruzioni per il collegamento:  1) vai sulla pagina   https://meet.jit.si/ 2) inserisci l'ID societadellalira per partecipare alla discussione oppure seguici sul  canale youtube  della Società Della Lira

Conversazione con Sami Abu Shumays

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  Sami Abu Shumays  è un violinista e teorico della musica che vive e lavora a New York. Proviene da una famiglia di origini europee e palestinesi. Ha iniziato il suo percorso musicale studiando composizione e teoria musicale negli Stati Uniti. Nell'ultimo anno di studi si è interessato all'etnomusicologia e si è riavvicinato alla musica araba. Ha quindi deciso di studiarla in maniera approfondita prima in America e successivamente in Egitto e Siria dove si è confrontato con un modo completamente diverso di affrontare l'apprendimento e lo studio di una tradizione musicale basata sull'oralità. Questa esperienza lo ha indotto a ripensare il suo approccio con la musica cambiandolo radicalmente. Da allora si è completamente dedicato alla musica araba e al makam. Nella conversazione sono stati affrontate alcune tematiche molto interessanti relative alla modalità e all'oralità in musica, da cui sono emersi interessantissimi punti di contatto con la tradizione musicale tra

Conversazione con Massimiliano Di Carlo: la riscoperta del calascione abruzzese

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  Massimiliano Di Carlo  è un musicista e ricercatore di origine abruzzese. Dopo gli studi ed il diploma in tromba classica e un periodo di sperimentazione di linguaggi contemporanei (pop, jazz, elettronica), ha scoperto in Germania le tradizioni musicali extraeuropee appassionandosi a queste ed infine rivolgendosi alla tradizione musicale dei suoi luoghi d'origine.  Dopo il suo rientro in Italia ha cominciato una ricerca sulle tradizioni musicali dell'area tra Abruzzo, Marche e Lazio interessandosi in particolare del repertorio vocale. In seguito, come ci ha detto, quasi per caso è venuto in contatto con l'ultimo costruttore di Calascione abruzzese, Flavio Camplone di Caramanico Terme, in provincia di Pescara, di cui ha documentato l'attività di costruzione. Flavio Camplone con il Calascione Il Calascione o Colascione, presente nell'iconografia fin dal rinascimento è uno strumento affine ai liuti a manico lungo del mediterraneo orientale come il Saz o il Tambur.  L

Kevin Dawe - Trasformazioni simboliche e sociali nella cultura del liuto a Creta: musica, tecnologia e corpo in una società mediterranea

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  il seguente post è liberamente tratto da un articolo di Kevin Dawe apparso nel 2005 nella rivista "Yearbook for traditional music" reperibile qui . "Gli strumenti musicali sono dotati del potere di trasformare il mondo". Questa radicale affermazione apre un interessante articolo di Kevin Dawe sulla lira cretese, un oggetto dalla forte carica simbolica e identitaria che proprio di quell'isola ne è divenuto uno dei simboli. Secondo l'autore uno strumento musicale rappresenta un'esternalizzazione ed un'estensione del corpo umano: si tratta infatti di materiali appartenenti al mondo fisico che assumono una forma che in qualche modo si adatta alla conformazione del corpo umano. La nostra forma fisica infatti influenza quella degli strumenti ma c'è di più "suonare o costruire uno strumento musicale è un'esperienza profondamente sensuale - tattilmente, visivamente e acusticamente notevole". Lo strumento, risultato della dialettica fra l&

Le macchie lucane bagnate dal fiume Mississippi: Un concerto-studio che indaga le affinità tra la tradizione lucana e la musica degli afro-americani

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Accettura  è un paese della provincia di Matera famoso per la festa del Maggio , un rito arboreo abbastanza simile a quello della pita di Alessandria del Carretto . La tradizione musicale di questa parte della Lucania è ricca di canti sia religiosi che profani ed è caratterizzata dall'uso della zampogna a chiave diffusa tra la parte settentrionale della Calabria e il Cilento. Vincenzo Barbarito  è un batterista di origini lucane ma che vive e lavora a Milano. In occasione del suo lavoro di tesi intitolato “Le macchie lucane bagnate dal fiume Mississippi: musiche e tradizioni a confronto”, Vincenzo ha proposto un concerto, tenutosi ad Accettura il 25 agosto 2021, che, partendo dalle melodie ereditate dalla tradizione della sua area si è contaminato con le sonorità jazz e blues che vengono dalla sua formazione accademica. Il percorso musicale di Vincenzo ha integrato questi linguaggi così diversi eppure così simili, nella loro radice,  per il fatto di essere intimamente collegati,

European Seminar in Ethnomusicology: un evento ospitato dall'università di Valladolid

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  Tra il 13 e il 17 settembre si terrà a Valladolid (Spagna) il XXXVI seminario europeo di etnomusicologia. L'evento si terrà online e il programma è disponibile a questo link . Il tema del seminario è il rapporto tra etnomusicologia e il patrimonio culturale immateriale nel 21 secolo. Un tema tanto interessante quanto attuale per la riflessione sia sulla disciplina etnomusicologica in sé che sulla sua funzione nei riguardi del patrimonio culturale musicale nel mondo contemporaneo. Autore: Amedeo Fera

La granulosità della voce: una riflessione di Anna Maria Civico

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il seguente articolo, a firma di Anna Maria Civico è apparso sul n. 147 della rivista Leggendaria del mese di Maggio 2021. E' possibile acquistare la rivista cartacea qui . La voce radicata risuona granulosa e concreta, se accostata ai canti della gente contadina. Quel mondo agro-pastorale italiano che cantava per comunicare. La voce radicata smette di essere un concetto nel suo essere radicale. E' la consuetudine con la fatica fisica, la tensione muscolare, la postura a rendere il fluire del respiro compresso a tal punto da attraversare le corde vocali con la precisione del marchio della Cultura Contadina? A lasciare vibrare, fino ad oggi, la eco di una voce saputa? Situata? Radicata da qualche parte? Voci di corpi sottoposti ad alta pressione fisica. E se ci lasciassimo pensare che sia il respiro ad accendere l'aria e far apparire lo spazio acustico e l'ambiente? Tanto da influire sulla percezione della nostra dimensione spaziale, sulla sua dilatazione e assottigliam

Eliot Bates - la vita sociale degli strumenti musicali: parte 3 - le dimensioni multiple del Saz

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  Il seguente post è liberamente tratto da un articolo di Eliot Bates apparso sulla rivista Ethnomusicology nel 2012. L'articolo integrale è liberamente consultabile e scaricabile  qui . Il saz è oggi l'unico strumento che viene utilizzato in pressappoco tutti i generi contemporanei suonati in Turchia dal folk, all' arabesk al pop alla musica popolare curda. Dopo le premesse teoriche che abbiamo visto nei due precendenti post (vedi qui e qui ) Bates espone una serie di racconti etnografici con lo scopo di mettere in evidenza "l'immensa thing-power" dello strumento e mostrare così "l'eterogeneità delle reti sociali in cui il saz esercita la propria capacità di azione". Negli ultimi paragrafi Bates analizza il saz in diversi contesti e da diversi punti di vista. Il Saz e la canzone: il primo contesto in cui Bates colloca il Saz è quello della canzone. In numerosi testi sia anonimi (quindi provenienti da un contesto popolare) che composti da rinoma

Eliot Bates - la vita sociale degli strumenti musicali: parte 2 - approcci analitici

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Il seguente post è liberamente tratto da un articolo di Eliot Bates apparso sulla rivista Ethnomusicology nel 2012. L'articolo integrale è liberamente consultabile e scaricabile  qui .  Dopo aver passato in rassegna alcuni studi sul Tanbur persiano come quelli di Hooshmandrad  e  Fozi , che allargano il campo dell'organologia a questioni normalmente affrontate in campo etnomusicologico, sociologico e psicologico, Bates passa ad esporre il suo approccio per lo studio di uno strumento come il Saz: "In breve sostengo un paradigma che possa abbracciare tutta la gamma di relazioni umane, divine e tra oggetti che si possono osservare nella realizzazione di strumenti musicali, nella performance, nella guarigione musicale ed in numerosi altri campi". Quando parla di "vita sociale degli strumenti musicali" Bates non si riferisce ad approcci utilitaristi o semiotici ( Riggins ) o politici ( Appadurai ) bensì ad una varietà di approcci che vengono dai  STS  e da recent

Eliot Bates - la vita sociale degli strumenti musicali: parte 1 - allargare i confini dell'organologia

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  Il seguente post è liberamente tratto da un articolo di Eliot Bates apparso sulla rivista Ethnomusicology nel 2012. L'articolo integrale è liberamente consultabile e scaricabile qui . In un articolo apparso sulla rivista Ethnomusicology nel 2012 il musicista ed etnomusicologo Eliot Bates  ha descritto la "vita sociale" di uno degli strumenti più carichi di significato per la cultura turca: il Saz. L'approccio che Bates usa nella sua analisi è molto interessante in quanto rovescia la normale prospettiva che si instaura tra l'essere umano e l'oggetto sonoro, ovvero quella di attore (l'uomo) e di agito (lo strumento musicale).  Al contrario, Bates, partendo da alcuni richiami letterari e cinematografici come il romanzo  Accordion crimes  di Annie Proulx, il film  il violino rosso  di François Girard e il romanzo gotico  The lost Stradivarius  di J. Meade Faulkner, arriva a considerare lo strumento musicale come "un protagonista di storie, un attore che

Un ensemble di lire al Kaulonia Tarantella Festival

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Martedì 31 Agosto 2021 si è svolta una serata, inclusa nel cartellone della XXIII edizione del Kaulonia Tarantella Festival, interamente dedicata alla lira calabrese. Sul palco, allestito nella cornice dell' affresco bizantino  che decorava l'abside dell'antica chiesa di San Zaccaria, si sono esibiti Gabriele Trimboli ,  Antonio Critelli  e  Federica Santoro  proponendo un repertorio saldamente ancorato alla tradizione calabrese arricchito da rielaborazioni in ensemble e da una composizione inedita di  Carlo Frascà  per violoncello e lira calabrese. Autore: Amedeo Fera è possibile rivedere il concerto attraverso la pagina FB del Kaulonia Tarantella festival qui in basso:

Musiche e strumenti al centro del Mediterraneo: nuove prospettive per la musica di tradizione orale in Calabria: video dell'evento

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  video integrale dell'evento Martedì 24 Agosto 2021 si è svolto presso, nello spazio antistante la Casetta Blu di Pellaro (RC) un incontro pubblico in cui si è tentato di avviare una discussione condivisa sullo stato e sul futuro della musica di tradizione orale in Calabria. Si tratta sicuramente di un punto di partenza e ci auspichiamo che questo possa essere l'avvio di una riflessione pubblica e condivisa sulla musica che deriva in maniera più o meno diretta dalle tradizioni che si sono cristallizzate nella nostra regione. Diversi sono stati gli spunti di riflessione e i temi di confronto emersi durante la serata, che cercherò di sintetizzare qui di seguito. In linea generale gli intervenuti si sono confrontati sui modi in cui la cosiddetta musica di tradizione orale (che di per sé è un termine che ha degli evidenti limiti nella nostra epoca dominata dalla scrittura, anche in senso lato) può essere situata nella contemporaneità.  In maniera forse esageratamente sintetica, l

Musiche e strumenti al centro del Mediterraneo: nuove prospettive per la musica di tradizione orale in Calabria

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  Martedì 24 Agosto presso la  Casetta Blu  di Pellaro (RC) si svolgerà un incontro che ha come scopo quello di tracciare un bilancio e riflettere su nuove prospettive che riguardano le musiche di tradizione orale soprattutto in Calabria ma con un respiro rivolto al Mediterraneo, storicamente crocevia di culture e "piattaforma" di scambio tra popoli e tradizioni diverse. A questo incontro interverranno alcuni musicisti e ricercatori con lo scopo di innescare una riflessione su queste tematiche. A intervenire saranno: Anna Maria Civico : cantante e attrice, si occupa di canto di tradizione orale. Il suo percorso di ricerca si sviluppa lungo diverse direttive: dalla ricerca sul timbro  della voce alla ricostruzione dei repertori attraverso la raccolta e l'utilizzo creativo di quelle che lei definisce "cellule archeovocali". Anna Maria interverrà a proposito di timbrica e intonazioni nella vocalità tradizionale. Francesco Denaro : musicista ed etnomusicologo, si oc

La lira calabrese: dal Barilli alle nuove generazioni di musicisti - un incontro promosso da Tarantella Power a Tiriolo

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Il 6 agosto 2021, nell'ambito dell'ormai storico festival Tarantella Power giunto alla XVII edizione si è svolto a Tiriolo (CZ) un incontro-dibattito dedicato alla lira calabrese, per la quale, evidentemente, si è reso necessario tracciare un bilancio e per cui sono ancora da individuare le direttrici di uno sviluppo che possa permettere a questo strumento di trovare una degna collocazione all'interno del panorama musicale  contemporaneo. L'incontro è stato moderato da Danilo Gatto che in apertura si è domandato il motivo per cui negli ultimi anni questo strumento ha riscosso così tanto successo tra le nuove generazioni. Si è passato infatti dai circa 8 suonatori censiti dalla storica ricerca della coop. R.L.S.   degli anni '80 agli oltre 100 di oggi. Questa domanda intendeva suscitare una riflessione sul modo in cui le nuove generazioni si approcciano ad uno strumento il cui contesto sociale e culturale è scomparso. Gabriele Trimboli  ha individuato nell'esotis