Eterofonia 2: variazioni simultanee della stessa melodia
Questo post riprende alcuni contenuti dell'articolo di Zanna Partlas "Theoretical approaches to Heterophony" liberamente consultabile e scaricabile qui
Il concetto di eterofonia, come abbiamo visto in un precedente post pone diverse questioni relative alla natura stessa di questa pratica. La definizione più calzante è forse quella che la definisce come una "variazione simultanea della stessa melodia".
In realtà non è sempre possibile distinguere la melodia principale dalle sue variazioni, per cui anche questa definizione non è sempre valida. In questo senso possiamo dire che le varie parti in eterofonia possono essere viste come "forme equivalenti e alternative" (Brandl) della melodia base.
C'è anche la questione delle tecniche di variazione rilevanti per l'eterofonia. Alcuni autori parlano di variazioni omogenee di una melodia come la caratteristica principale dell'eterofonia, altri descrivono tecniche di variazione specifiche come l'ornamentazione, la semplificazione l'accorciamento etc. arrivando, come David Morton, a parlare piuttosto di "stratificazione polifonica".
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