Concerto di Nagme Yarkin e Murat Yerden a Camini (RC)
K ate Van Orden, nel saggio introduttivo al volume Seachanges, music in the Mediterranean and Atlantic worlds (2022), scrive che: “non è più possibile concepire le culture dell’età moderna come confinate, fisse e incontaminate. Nell’ultimo decennio, le storie di musiche e musicisti in viaggio si sono moltiplicate con forza, scuotendo la coerenza di visioni statiche ancorate all’identità nazionale, religiosa o etnica.” La visione musicologica del Mediterraneo, fino a questo momento fortemente influenzata da paradigmi culturali legati all’epoca del nazionalismo, si sta quindi focalizzando sui processi di ibridità, cosmopolitismo e globalizzazione che hanno interessato questo mare fin da tempi abbastanza remoti. In questo senso uno strumento come la lira, può essere considerato uno straordinario esempio di questa dimensione “transmediterranea” che ha portato nel corso dei secoli uomini, oggetti e culture a passare da una sponda all’altra di questo specchio d’acqua, traducendosi e ibrid