Modalità e lira calabrese - parte 1: accordatura e impianto modale
L'accordatura della lira in Calabria presenta, a dispetto dell'estrema variabilità delle forme dello strumento, una certa stabilità.
Si tratta di un'accordatura rientrante: le tre corde della lira sono intonate sul secondo, quinto e primo grado della scala di riferimento, con la corda centrale più grave delle altre due. Questo tipo di accordatura permette di eseguire i fraseggi melodici sul cantino accompagnato dal bordone di dominante, mentre la terza corda serve a concludere la cadenza sulla tonica.
D'altra parte, questo tipo di accordatura è esattamente lo stesso che si ritrova in molte delle lire che vengono suonate in ambito popolare (includendo nella categoria anche le arpe ad arco nordiche). Si tratta di strumenti come la ljierica croata, la lira della Tracia e della Macedonia, la vecchia lira cretese e del Dodecaneso ma anche strumenti come lo Jouhikko finlandese.
Nel caso della lira calabrese la logica dell'accordatura risponde perfettamente all'alternanza tra tonica e dominante in senso tonale (o di repercussio e finalis in termini modali) che caratterizza tutta la musica della regione. Questa alternanza è particolarmente evidente in alcuni stili di canto accompagnati dalla chitarra, come ad esempio la lonnuvucchisa in cui è molto evidente il "pendolo" tra tonica e dominante che funge da sostegno armonico al canto. Il bordone di dominante, evidenziato dallo scordino (la corda che parte da metà tastiera della chitarra battente) è il grado in comune tra i due accordi che compongono il pendolo, per cui si configura come un legame armonico.
Martin Erhardt, nel suo libro Upon a ground, dedicato all'improvvisazione su basso ostinato tra XVI e XVIII secolo, parla di questi pendoli distinguendone due tipi: il primo si basa sulla successione tra il I e il II grado della scala di riferimento, mentre il secondo è esattamente quello che abbiamo visto prendendo in considerazione la musica tradizionale della Calabria (I-V). Mentre il primo tipo ha, secondo Erhardt un carattere più modale, in virtù del fatto che il nostro orecchio fatica a darne un'interpretazione in termini di armonia funzionale, il secondo tipo risulta molto più familiare e quindi facilmente comprensibile in senso tonale.
E' ovvio che il confine tra modalità e tonalità non è così netto come potrebbe apparire da quanto detto: proprio a partire dal XVI secolo si andò infatti costituendo un nuovo linguaggio musicale ibrido, ovvero un impianto modale che però andava in direzione delle funzioni che più tardi verranno codificate nell'armonia tonale. Nel nostro caso sembra che l'impianto della musica di tradizione orale in Calabria, e di riflesso anche quello della lira, possa essere interpretato in termini di un basso ostinato su cui vengono eseguite delle variazioni.
Probabilmente è in questo senso che va interpretata la logica melodico-armonica anche della musica che viene eseguita con la lira.
autore: Amedeo Fera
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