Modalità e lira calabrese: parte 3 - bergamasche, canarios e altre danze
La struttura armonica di queste danze si basa in entrambi i casi sulla progressione I-IV-V tipica del modo maggiore del linguaggio tonale. Mentre la bergamasca è basata su un tempo binario, il canario si sviluppa su un ritmo ternario.
Più in particolare, lo schema armonico della bergamasca è stato utilizzato da diversi compositori come Uccellini, Salomone Rossi e Samuel Scheidt all'inizio del '600 in versioni strumentali che vanno in direzione della sonata in trio.
Il canario invece, caratterizzato da brevi frasi melodiche ripetute (ascolta qui la versione di Michael Praetorius del 1612) non ha avuto molti sviluppi in ambito compositivo ma è rimasto in uso, probabilmente come basso ostinato su cui basare improvvisazioni, per tutto il '700, soprattutto in ambiente spagnolo e in arrangiamenti per strumenti a corda pizzicata (vedi le versioni di fine '500 di Antonio Valente e Fabritio Caroso, del '600 di Kapsberger per tiorba e di Sanz per chitarra barocca).
Una particolare variante del canario è la xacaras, danza in ritmo ternario che compare in un'opera del musicista spagnolo Lucas Ruiz y Ribayaz del 1677 intitolata Luz y Norte Musical, che raccoglie le danze più popolari dell'epoca. La versione di Ruiz è nel primer tono, ovvero nel modo dorico, quindi il pendolo I-V che caratterizza questa danza è in modo minore.
Molto simili sono anche i balli del mattacino, di sfessania. Nelle versioni più tarde il mattacino (vedi qui la versione per tiorba di Kapsberger) tende ad avvicinarsi alla bergamasca aggiungendo il IV grado all'armonia.
Con queste ultime danze siamo veramente molto vicini all'impostazione della musica di tradizione orale che troviamo in Calabria.
autore: Amedeo Fera
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