Modalità e lira calabrese: parte 2- I tenores di Ortiz
il trattado de glosas di Ortiz (1553) A partire dal '500, soprattutto nell'ambito della musica strumentale, si trova traccia di quelli che Diego Ortiz, musicista spagnolo trapiantato a Napoli, definisce tenores italiani ovvero delle danze costruite attraverso brevi e ripetitive successioni di accordi su cui era possibile improvvisare delle variazioni e che probabilmente provenivano da un ambito popolare. Ortiz ne inserisce alcune nel suo trattato fornendo degli esempi di diminuzione sulla base armonica fornita dal corrispondente tenor. tra gli esempi più interessanti ai fini del nostro discorso troviamo il passamezzo nelle sue versioni antica e moderna: si tratta di due danze dalla struttura armonica relativamente semplice, che si basano sulla successione di quattro accordi (in maiuscolo accordi maggiori, in minuscolo accordi minori, per comodità in tonalità di sol): - Passamezzo antico: sol FA sol RE - Passamezzo moderno: SOL FA SOL RE oppure SOL DO SOL RE E' possibile ascoltare le due versioni dei Passamezzo eseguiti da Roberto Gini a questo link. Secondo Erhardt il Passamezzo antico unisce i due tipi di pendolo (I-II e I-V) che abbiamo già menzionato (vedi qui l'articolo corrispondente) rappresentando così una prima fase della transizione della modalità nel nuovo linguaggio tonale. Si tratta di una base armonica che corrisponde al modo dorico (nel caso di Ortiz si tratta di un modo trasposto), cioè il primo modo gregoriano. Nel Passamezzo moderno, la stessa progressione viene trasposta in un modo maggiore (in ottica modale sarebbe il misolidio). Il richiamo alla modalità è ancora presente nella prima progressione con il FA (misolidio di sol - che dovrebbe essere un FA# diminuito in una progressione tonale) mentre la seconda versione con il DO si accosta ulteriormente alla successione tonale I-IV-I-V. L'unico elemento modale rimane il FA naturale nella linea melodica (che però viene spesso alterato in FA#). Si tratta quindi di un tipo di modalità che va già in direzione del linguaggio tonale. Interessante notare come si passi da un'impostazione del passamezzo basata sul modo dorico (che è il modo base della modalità gregoriana) a una basata su un modo misolidio (che è analogo al maggiore). Questo forse potrebbe indicare che a partire da un certo momento storico i modi "maggiori" acquistino maggiore rilevanza, quantomeno nella musica di estrazione popolare. E' in questo contesto che probabilmente va inserita la musica di tradizione orale calabrese, soprattutto per quanto riguarda la musica per danza, che, come abbiamo visto, si basa su una progressione che sostanzialmente reitera la cadenza finale alternando tonica e dominante. Si tratterebbe quindi di un sistema a cavallo tra modalità e tonalità, che probabilmente trova origine in questo periodo storico. autore: Amedeo Fera |
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